Ho visto la tua salvezza

Su ali d'aquila

Domenica 29 gennaio 2023 - Festa della Famiglia


La pagina del Vangelo di questa festa della famiglia mi porta spontaneamente a fare un elogio ai nonni. Rimmergiamoci nella scena che vede come protagonista Simeone, questo anziano sacerdote del Tempio. La coppia di Nazaret, secondo la Legge, porta il piccolo Gesù, un neonato di poche settimane, nel Tempio, per rendere grazie a Dio del dono del primogenito. E nell’accoglierlo, di braccio in braccio, tra un sacerdote e l’altro, la preghiera interiore di Simeone, la sua attesa, prende voce. Pensiamo a un nonno: chi di loro, chi di voi non ha visto nel suo nipote la luce che Simeone quel giorno vide, la luce di una nuova vita, di un nuovo tempo non solo per Maria e Giuseppe, ma per tutta l’umanità. Lo stupore della coppia di Nazareth penso sia stato anche lo stupore dei genitori quando sentono parole inaudite e di autentica bellezza sui propri figli.

In questa domenica vorremmo quindi ricevere dal Signore il dono del cuore di Simeone. Che cuore aveva questo nonno che attendeva con gioia unica la venuta del Messia? Anzitutto un cuore saggio. Il saggio è colui che riconosce che la sua vita non è una mera sua opera, ma è frutto di un’amore a priori a cui sempre rendere lode, l’amore dei propri genitori. Noi siamo in carne e ossa, nel nostro sangue un segno concreto e tangibile di questo amore, siamo il sacramento vivente dell’amore dei nostri genitori. E se siamo sacramento vivente per loro, nell’amore ricevuto lo possiamo essere per tutti. Il saggio è colui che ha colto la strada dell’amore e l’ha fatta diventare una scelta di vita concreta nello stile dell’amore che si piega, si fa vicino a tutti, nessuno escluso.

Il cuore di Simeone è un cuore carico della pace del Signore. Un cuore fondato sulla pace è un cuore che sa essere tenero, buono, umile, attento e capace di ascoltare e di non cadere in giudizi frettoloso, un cuore che guarda alla cosa più grande e importante. Il cuore immerso nella pace del Signore è un cuore che tende a custodire la comunione in casa, in famiglia, guardando al bene più grande della famiglia: la sua unità.

Davanti a questo cuore come si saranno sentiti Maria e Giuseppe? Se da una parte lo stupore aveva invaso il loro cuore, le diverse vicende e fatiche della famiglia di Nazareth sono state affrontate non nella divisione o nell’arrivare alla rottura, ma nel confidare nella forza dei legami e in quei legami nell’amore di Dio. Un cuore sintonizzato con l’amore di Dio sa cogliere i segni di conforto che Dio dona e quel giorno Simeone è stato per Maria e Giuseppe il nonno saggio e carico di pace. Il modo per sintonizzare il cuore è la preghiera, la preghiera che rende grazie, la preghiera che condivide in famiglia gioie e fatiche. La preghiera è la via che ci libera dalla chiusura interiore e ci apre sempre a quella comunione di amore che fonda la famiglia e che fonda la chiesa, che aiuta ad affrontare ogni pericolo e difficoltà.

Invochiamo allora dal Signore in questa festa della famiglia il dono del suo Spirito perchè sostenendo nella preghiera le nostre famiglie le aiuti a cogliere i segni di benedizione e di consolazione che Lui sempre prepara per noi, perchè la vostra vita sia sempre una benedizione che genera un amore che porti a dire ai nostri anziani “ho visto la tua salvezza, ho visto la tua luce”!
 

Esci Home